Rieti

La grande tradizione del motociclismo reatino, affonda le sue radici storiche nella primavera del 1907, quando un Comitato presieduto dal Marchese Alfonso Vincenti Varano organizzò la prima corsa motociclistica effettuata a Rieti sul circuito Rieti-Vazia-Cantalice-Rieti. Nella prima metà del XX secolo vengono organizzate manifestazioni motoristiche lungo la strada del Monte Terminillo tra cui, nel 1939, una gara di velocità valida come eliminatoria del “Volante d’Argento”.

Nel 1966 nasce la Coppa Bruno Carotti o Rieti-Terminillo una cronoscalata automobilistica, che si svolge sulla strada statale 4 bis che collega Rieti al monte Terminillo. Organizzata dall’ACI di Rieti, è valida per il campionato Italiano Velocità Montagna e per il campionato europeo della stessa specialità. Il nome della coppa è dedicato al pilota reatino Bruno Carotti, morto nel settembre 1950 mentre disputava una gara su quel percorso. I 15 km del tracciato si sviluppano lungo un dislivello di 1125 metri per una pendenza media dell’8%. Per le sue caratteristiche il percorso (tratti a forte pendenza intervallati da tratti medio veloci, quattro tornanti e due chicane) è uno tra i più veloci e selettivi d’Europa.

Il Circuito dei Viali è una manifestazione di regolarità turistica per moto d’epoca che si svolge su strada aperta al traffico con media di percorrenza non superiore a 40 km/h, articolata su due giorni: il primo con un giro turistico di ampio raggio mentre il secondo la vera e propria rievocazione storica della manifestazione motociclistica che si svolse come competizione di velocità, purtroppo in unica edizione, il 2 ottobre 1950.

Il Concorso d’eleganza Sport & Motori “Vinicio Truini” dedicato al professore di educazione fisica e allenatore di pallavolo (scomparso nel 2011) che negli anni ‘70 ha condotto la squadra della città a competere nei più importanti campionati nazionali e grande cultore del motorismo storico. Ospita in tutte le piazze del centro storico auto e moto d’epoca di ogni marca che si sfidano per aggiudicarsi i premi di categoria e il “Best in Show” speciale dedicato a Truini.

Rieti vanta solide e radicate tradizioni in campo motoristico anche grazie a uomini che hanno fatto la storia a livello internazionale. Il Principe Ludovico Spada Potenziani, nobile e politico italiano fu Governatore di Roma e poi Senatore del Regno fino al 1943 nonché, insieme a Giacomo Acerbo, l’uomo che contribuì alla stesura del decreto con cui il Governo Mussolini creò la nuova Provincia di Rieti il 3 gennaio 1927. Nel 1908 Potenziani assunse la presidenza della Società aeronautica italiana e la vicepresidenza della Fédération aéronautique international.

Carlo Mancini fra i pionieri dell’automobilismo sportivo italiano, si era stabilito a Rieti nel 1937 insieme alla sua famiglia, figlio del notaio romano Lodovico Mancini, che non vedeva di buon occhio quella passione per le quattro ruote che aveva contagiato i due figli Guido e Carlo. Carlo fece il suo esordio ufficiale nel mondo delle corse a vent’anni, nel 1949, alla Mille Miglia, partecipando poi nel 1953 e nel 1954, settimo a bordo di una Lancia Aurelia Gt 2500. Mentore dei due fratelli fu Quinto Allegri (che dal 1927 fino alla fine degli anni ’60 fu direttore dell’Aci Rieti) commissario e direttore di gara di numerose gare nazionali automobilistiche oltre che direttore di gara di diverse edizioni della Coppa Carotti, della quale fu sempre tra i maggiori protagonisti. Fino alla prima metà del decennio dei Cinquanta, il mondo dell’automobilismo reatino ruotò intorno al grande dinamismo e al talento dei due fratelli Mancini che in città avevano costituito la loro scuderia.

Guido, vice presidente dell’Itavia e tra i fondatori della società, morì nell’incidente aereo del Volo Itavia 703 che, decollato dall’aeroporto “Liberi” di Pescara alla volta di Roma Ciampino, la sera del 30 marzo 1963 si schiantò sulle pendici del monte Serra Alta. Già prima della sua scomparsa, nel 1955, i due fratelli avevano smesso di correre per dedicarsi alle loro attività imprenditoriali.  Carlo però tornò alle gare undici anni dopo, nel 1966, grazie al suo amore per la Rieti-Terminillo, che a partire da quell’anno divenne Coppa Carotti, correndo a bordo di una Flavia Zagato nella classe delle Turismo 2000. La sua seconda, ultima e migliore partecipazione alla Carotti fu l’anno successivo, nel 1967, quando vinse la classe delle Gran Turismo oltre 3000 di cilindrata guidando una Iso Rivolta Gt. Tornò anche nel 1969, come ospite della manifestazione, per consegnare il premio del Trofeo Guido Mancini. Il suo nome è rimasto legato al periodo più entusiasmante dell’automobilismo reatino. E’ stato premiato dalla città nel febbraio 2003, in occasione della rievocazione dei cinquant’anni del motorismo reatino.

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