Vittorio Stanguellini

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La storia di Vittorio Stanguellini, geniale costruttore modenese e pioniere della leggerezza e dell'aerodinamicità.

Quella di Vittorio Stanguellini è la storia di una dinastia con la passione per i motori. La vicenda della famiglia Stanguellini inizia con il capostipite Celso nella Modena del 1879, che nel cuore della città emiliana gestisce una bottega di strumenti musicali. L'appassionato di motori è suo figlio Francesco, che ama correre con i tricicli motorizzati. I materiali di ricambio per velocipedi e automobili diventano nel giro di alcuni anni il nuovo business di famiglia.

Nel 1925 Francesco diventa il primo concessionario Fiat di Modena e comincia a farsi un nome come Scuderia Stanguellini mettendo in pista sue automobili elaborate. Tuttavia, nel 1932 muore improvvisamente lasciando al figlio Vittorio la responsabilità dell'azienda: ha solo 19 anni, ma ha ereditato l'intuito del padre in fatto di motori. Da questo momento, la sua attività prevalente sarà proprio l’elaborazione di automobili. Grazie alle Fiat e alle Maserati elaborate da Vittorio, la scuderia ottiene discreti risultati in competizioni rinomate come la Targa Florio, fino alla vittoria nella Mille Miglia del 1938 con la 750 Stanguellini e il trionfo nella stessa competizione nel 1940 nelle classi 750 e 1100.

Dopo l’interruzione dovuta alla guerra, Stanguellini si ributta nelle corse cogliendo ancora successi e dando vita a duelli appassionanti con la giovane e conterranea Scuderia Ferrari sui circuiti di tutta Italia e all'estero. L’estro ingegneristico di Stanguellini porta all'invenzione di numerose innovazioni e, grazie alla sua perseveranza e a quella dei suoi fidati collaboratori, arrivano negli anni ancora grandi affermazioni come quella del 1957 alla 12 ore di Sebring.

Alla fine degli anni Cinquanta, grazie anche ai suggerimenti di Juan Manuel Fangio, diventato ormai un amico di famiglia, arriva la Stanguellini Junior 1100, monoposto destinata a rimanere nell'immaginario degli appassionati di motori, ricavata da diverse vetture di serie, soprattutto Fiat. Con questo modello, Stanguellini conseguì un centinaio di vittorie in campo internazionale. La casa modenese si distinse anche nei record velocità, in particolare con la Colibrì, vetturetta dall'aerodinamica avveniristica spinta da un motore monocilindrico Guzzi 250, che conquistò nel 1963 sei record mondiali sull'anello di alta velocità di Monza. Gli ultimi anni di Stanguellini sono segnati da un declino dovuto a una concorrenza estremamente agguerrita, soprattutto dal punto di vista economico, e dal lento ritiro della sua scuderia dall'agonismo per fare il suo ingresso nella storia dell’automobilismo. Vittorio Stanguellini muore il 4 dicembre 1981.