Juan Manuel Fangio

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Il monumento dell'automobilismo internazionale deve molto della sua leggenda alle grandi case costruttrici italiane come Alfa Romeo, Ferrari e Maserati.

Juan Manuel Fangio nasce il 24 giugno del 1911 a Balcarce, in Argentina, figlio di una famiglia di emigrati italiani. Inizia giovanissimo a lavorare come apprendista per una bottega che si occupa di lavorazioni meccaniche e a coltivare il sogno di fare il pilota.

Gli inizi non sempre incoraggianti: Fangio matura lentamente e ottiene una guida solo a venticinque anni. In più gli sforzi economici richiesti dalle corse sono alti, e se i risultati non arrivano… Arrivato a 29 anni, pensa di lasciare e di dedicarsi solo al suo lavoro in officina, ma gli abitanti di Balcarce gli donano una Chevrolet con una colletta: una vettura di seconda mano, ma competitiva che gli permette di ottenere i primi successi in pista.

Finalmente nel 1949 arriva il momento di confrontarsi con le corse europee: a bordo di una Ferrari 125 conquista sei vittorie, incluso il trionfo al Gran Premio di Monza. Fangio si è ormai fatto notare e partecipa al primo mondiale di Formula 1 del 1950 a bordo di un’Alfa Romeo. Nel 1951, sempre con l’Alfa, arriva il primo alloro iridato. Negli anni europei guida con le scuderie migliori dell’epoca: Maserati, Mercedes (con la quale inanella due titoli mondiali), Ferrari (che gli porta in dote il quarto titolo) e di nuovo Maserati (quinto alloro, che segna anche il ritiro del Tridente dalle competizioni per problemi finanziari).

Plurivincitore e appagato, continua a frequentare le corse con meno stimoli fino al ritiro del 1958. I decenni successivi lo vedono ambasciatore dell’automobilismo e detentore di un record che durerà fino ai primi anni del nuovo secolo, quando Michael Schumacher supererà i suoi 5 titoli iridati. Si spegne il 17 luglio del 1995.