Il Mugello e gli altri circuiti toscani nel dopoguerra

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Fra 1953 e 1955 si torna a correre sul circuito del Mugello e nel resto della Toscana, prima di un nuovo stop imposto dalla mancanza di sufficienti condizioni di sicurezza.

Alla dibattuta gara del 1929 sul circuito del Mugello segue un lungo periodo di pausa imposto da Costanzo e Galeazzo Ciano in favore del circuito di Montenero. La seconda guerra mondiale che di lì a poco insanguinerà il paese, poi, interrompe nuovamente la possibilità e la voglia di correre. Bisognerà aspettare la Mille Miglia del 1947 per vedere i bolidi sfrecciare per le strade come ai vecchi tempi. Ma non per molto.

Nel dopoguerra si torna a correre anche in Toscana. Fra 1947 e 1954 viene disputata una sorta di Mille Miglia in formato ridotto, la Coppa della Toscana. Oltre a questa, nel 1953 si corre la Siena-Firenze mentre l'anno seguente è il turno della Firenze-Siena, entrambe disputate sulla via Cassia. Altre gare toscane che prendono corpo in questi anni sono il Circuito delle Cascine, alcune edizioni del Circuito di Montenero, la Coppa Balestrero di Lucca, e le sempreverdi cronoscalate come la Coppa della Consuma e la Firenze-Fiesole.

E il circuito del Mugello? Il momento buono arriva anche per lui, prima di tutto con gare motociclistiche disputate fra 1953 e 1954. Poi, i problemi organizzativi della Coppa della Toscana del 1955 fanno sì che i dirigenti dell'Automobile Club Firenze ripropongano il circuito del Mugello. Domenica 5 giugno ha luogo una gara automobilistica, mentre la domenica successiva, il 12 giugno, si corre una gara motociclistica, entrambe disputate sul circuito ridotto di Barberino del Mugello.

La gara automobilistica viene apprezzata dal pubblico soprattutto per la sua formula. A differenza della Mille Miglia o della Coppa della Toscana - dove si vedevano sfilare tutti i concorrenti uno alla volta - permetteva infatti di seguire duelli e avvicendamenti lungo tutti i 15 giri. Purtroppo, l'edizione del 1955 rimane una mosca bianca e, nell'immediato, non ha un seguito.

A complicare le cose ci si mette un brutto incidente alla Mille Miglia del 1957 in cui perdono la vita il Marchese Alfonso del Portago, il suo navigatore e dieci spettatori. A questo punto, a livello nazionale, molte gare – in primis la Mille Miglia – vengono abolite con l'eccezione della Targa Florio, difesa a spada tratta dagli appassionati siciliani. Per un certo periodo, per correre come piloti o per assistere come spettatori, rimangono le cronoscalate e i circuiti strutturati come Monza: gli unici luoghi ritenuti sufficientemente sicuri.