La Lamborghini compie 30 anni e dice addio a Ferruccio

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Nel 1993, 30 anni dopo la nascita della casa Lamborghini, viene a mancare il suo fondatore Ferruccio: ma la sua creatura è ancora lì, nonostante le difficoltà.

Alla morte di Ferruccio Lamborghini, fondatore della casa del Toro, il suo feretro viene fatto sfilare per le vie di Sant'Agata Bolognese fino al cimitero a bordo di un trattore. È il febbraio del 1993, lo stesso anno in cui lo stabilimento Lamborghini festeggia i 30 anni di attività.

Dalla vendita dello stabilimento nel 1974, dovuta a cause di forza maggiore, ne è passata di acqua sotto i ponti. Dopo i primi successi degli anni '60, il decennio seguente si apre in difficoltà, pur assicurando una navigazione a vista grazie al fortunato modello Countach. Il fallimento vero e proprio, tuttavia, arriva nel 1981. I francesi di Mimran prendono in mano la situazione e, grazie a grandi disponibilità finanziarie, traghettano la Lamborghini attraverso gli anni '80 risollevandone in parte le sorti.

Nel 1988 la casa del Toro entra per un breve periodo nella F1 con la scuderia Lamborghini Engineering e l'ingegner Mauro Forghieri come direttore tecnico. Più fortunata si rivela invece l'attività di produzione di motori marini per uso agonistico che porterà a una buona collaborazione con le imbarcazioni Spirit of Norway.

In seguito a una serie di cessioni a padroni stranieri, talvolta poco inclini a capire a fondo lo spirito Lamborghini, il Toro è tornato man mano a rinascere. E in un certo senso, è rimasto fedele a se stesso dato che gli stabilimenti produttivi sono ancora a Sant'Agata Bolognese, la città che non ha mai dimenticato il fondatore Ferruccio, l'eroe alla ricerca della vettura perfetta.