Pomigliano d'Arco

Pomigliano d’Arco nasce di fatto attorno all’Alfa Romeo: l'intera pianta della città industriale è stata disegnata a forma di aeroplano dall’architetto Alessandro Cairoli nel 1939. Nei progetti doveva diventare uno dei poli industriali più avanzati d’Italia nel campo dell’aeronautica, ma anche una cittadella autonoma in cui tutti gli operai dovevano avere una casa con un orto e vivere a pochi metri dalla fabbrica, in modo da ottimizzare i tempi di viaggio da e verso l’azienda.

Nel 1942 la Alfa Romeo Avio commissionò a Cairoli l’ampliamento del polo industrial, ma poco dopo fu tutto raso al suolo dai bombardamenti. Alla fine degli anni '60 il Presidente Alfa Romeo Giuseppe Luraghi decise il rifacimento dello stabilimento di Pomigliano, che prevedeva la sua trasformazione in un impianto automobilistico e un investimento nel Sud Italia nel tentativo di limitare l’emigrazione meridionale verso le fabbriche del Nord, limitando i problemi sociali e di integrazione. Nasceva così il progetto denominato 'Alfasud', nome che fu anche quello della prima vettura ad essere prodotta a Pomigliano d’Arco. 

Nel 1986, l’IRI cedette la proprietà dell’Alfa Romeo alla Fiat e fu venne avviato un piano straordinario per la salvaguardia dell’occupazione, con l’inizio dell’assemblaggio nel 1987 di alcuni esemplari della Autobianchi Y10. Nel 2014 lo stabilimento diventerà FCA (Fiat Chrysler Automobiles) nel gennaio nasce ufficialmente il gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles.

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