Aprilia, Ivano Beggio e le sue prime motociclette

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Nel 1968 Ivano Beggio prende le redini di Aprilia, la fabbrica di biciclette avviata nel 1945 dal padre Alberto, e converte la produzione verso motociclette.

Aprilia nasce da una passione, quella per le due ruote. Ma all'inizio si tratta di due ruote non motorizzate, mosse solo dai pedali: l'azienda esordisce infatti con la produzione di biciclette. Bisognerà aspettare 23 anni perché le due ruote di Aprilia diventino motorizzate e comincino a far parlare di sé nell'ambito dei motori.

Siamo a Noale, in Veneto, al centro di un triangolo ideale che ha per vertici Treviso, Padova e Mestre. Nella sua cornice di cittadina medievale appena uscita dal secondo conflitto mondiale, prende il via una fabbrica artigianale di biciclette. È il 1945, il fondatore è il cavalier Alberto Beggio e il nome scelto per la sua azienda è Aprilia.

Alberto Beggio ha un figlio, Ivano, che comincia ad appassionarsi di motori fin da piccolo mentre affianca il padre nella costruzione delle sue biciclette. Nel 1968, Ivano Beggio prende le redini dell'impresa di famiglia sancendo una svolta importante nella produzione.

La passione motoristica di Ivano, infatti, scende subito in pista: Aprilia dice addio alle biciclette e comincia a produrre motociclette. La prima moto a uscire dalla fabbrica rinnovata è un cinquantino color oro e azzurro. Seguono i modelli Colibrì e Daniela fino a quello che si fa più notare in questi primi anni di nuova attività: il ciclomotore da cross Scarabeo, prodotto nel 1970.

In poche mosse, Aprilia comincia quindi ad affermarsi nella produzione di ciclomotori e a strizzare l'occhio al mondo del cross, coltivando il sogno di gareggiare nelle competizioni nazionali. E perché il sogno venga esaudito, è solo questione di tempo.