La Collezione Umberto Panini: il tempio delle Maserati

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Nel 1996 Umberto Panini acquista una collezione di 19 auto d'epoca Maserati salvandola da una vendita all'asta in Inghilterra: oggi sono il nucleo principale di un museo aperto al pubblico.

Fin dai suoi albori la casa Maserati decide di conservare diversi esemplari di vetture storiche nate all'interno del suo stabilimento. Esposte al pubblico a partire dal 1965, a causa dei successivi passaggi di proprietà dell'azienda il nucleo di 19 automobili d'epoca arriva a rischiare la dispersione. Siamo nel 1996, e per volontà dell'ingegner Alejandro de Tomaso le vetture stanno per partire alla volta dell'Inghilterra. La destinazione è una vendita all'asta di Brooks prevista per il 2 dicembre: 82 anni e 1 giorno dopo la fondazione di Maserati.

La notizia della vendita mobilita subito autorità e appassionati: l'impegno comune è attivarsi affinché tale patrimonio resti a Modena. A risolvere la situazione ci penserà la famiglia modenese Panini – quella delle figurine e della casa editrice – nella figura di Umberto. Penultimo fratello, inventore della "Fifimatic" per l'imbustamento delle figurine e proprietario dell'azienda agroalimentare Hombre, riesce a recuperare il patrimonio ritirandolo dall'asta.

È proprio presso Hombre, alle porte di Modena, che la collezione di 19 Maserati storiche approda, tuttora visitabile assieme a esemplari su due ruote successivamente acquisiti. Qui, per esempio, è esposta la A6GCS Berlinetta Pininfarina, prodotta in soli quattro esemplari: con carrozzeria "barchetta", vinse tre volte la Mille Miglia nella sua categoria. Nella collezione sono comprese anche la Bora disegnata da Giugiaro, una dei famosi esemplari con i nomi dei venti, le Maserati guidate da Fangio e Nuvolari e la "Birdcage" del 1959.

Fra le Maserati della collezione, spicca anche la famosa Tipo 420/M/58 Eldorado che, guidata da Stirling Moss, si trovò a lottare per le prime posizioni della 500 Miglia di Monza. Si tratta della prima vettura da competizione italiana a essere pubblicizzata da un'azienda esterna al mondo dell'automobilismo. Il suo sponsor era, appunto, la Eldorado, società che commercializzava gelati, il cui nome finì per identificare la vettura nell'immaginario collettivo.

Una storia a lieto fine, dunque, che ha concesso ai 19 esemplari Maserati di rimanere nella città dove sono nati.