Un motocarro di nome Ercole

Ercolino

Non solo due ruote: Moto Guzzi si afferma anche come casa produttrice di macchine agricole e motocarri. Uno fra tutti,"Ercole, il sollevatore di pesi".

"Signore e signori, ecco qui Ercole di Mandello del Lario, il motocarro dal prodigioso motore di cinquecento di cilindrata che consuma pochissimo. Ercole, il campione dei sollevatori di pesi che a pieno carico supera pendenze del 16%!". Così Carosello nel 1956, con un motivetto da circo in sottofondo e la tipica voce degli speaker di una volta, presenta il motocarro Ercole: fra tutti, il più famoso di casa Guzzi.

Moto Guzzi, infatti, non significa solo bolidi a due ruote, ma anche motocarri e macchine destinate all'agricoltura. Già durante la guerra, nel 1941, una circolare ministeriale decreta che il motocarro vada a sostituire l'autocarro nei trasporti fino a 12 quintali, per risparmiare carburante. È l'inizio di una produzione a cui, via via, viene dato il giusto riconoscimento. Moto Guzzi, dal canto suo, sta già sperimentando questo tipo di produzioni fin dagli anni '30.

Nel dopoguerra la passione per il motocarro non viene a mancare. Alcune ditte, specialmente imprese edili, continuano a servirsi del mezzo e Moto Guzzi si fa trovare nuovamente pronta. Ercole è il suo motocarro più fortunato: viene prodotto fino al 1976 e se ne vendono 38.597 esemplari in totale. Nasce anche la variante "Ercolino il trasformista", per trasportare latte o alimenti gelati, componibile anche con scale aeree o altre tipologie di montacarichi.

Nella seconda metà degli anni '50 inizia anche la sperimentazione di macchine per l'agricoltura: un'altra prova di come Moto Guzzi cerchi nuove strade e mercati per diversificare il prodotto industriale. Le sue macchine agricole fungono da fresa, barra falciante, aratro, carrello rimorchio, pompa e altri strumenti, dimostrandosi dunque prodotti versatili. La più grande sarà il Motocoltivatore Universale 486 cc, prodotto dal 1964 al 1966.