La pista di Fiorano, un circuito di prova esclusivo per le "Rosse"

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Nel 1972 Enzo Ferrari decide di costruire una pista per testare le vetture della casa di Maranello: la scelta ricade sulla vicina Fiorano.

Nel 1972 le Ferrari sono già entrate nel mito delle auto da corsa. Anche i modelli gran turismo hanno acquistato una loro fama, diventando simbolo di unicità e lusso. Enzo Ferrari decide che è tempo di dotare la casa di Maranello di un circuito di prova, concepito e costruito per testare le sue "Rosse". La scelta ricade su un terreno nel comune di Fiorano, a pochi chilometri dallo stabilimento.

Nasce così la pista di Fiorano, ancora oggi impianto di sperimentazione per le Ferrari da competizione e gran turismo. Questa caratteristica la differenzia dalle piste concepite per ospitare gare: non ci sono infatti spalti per gli spettatori e sul tracciato può circolare una sola vettura alla volta.

Il circuito è lungo più di 3.000 metri, con 14 curve e una chicane. La sua conformazione ripropone caratteristiche affini ad alcuni autodromi europei, così da testare elementi quali il comportamento della vettura durante frenate al limite, l'elasticità dei motori e gli effetti di centrifuga sugli impianti di alimentazione. Un sistema di telemetria fornisce tutte le informazioni necessarie allo sviluppo delle vetture: dati tecnici, velocità, tempi sul giro. È inoltre presente un impianto televisivo con 10 telecamere fisse in grado di riprendere la vettura lungo tutto il percorso. Recentemente la pista si è arricchita di un impianto di irrigazione unico al mondo, in grado di bagnare il tracciato in pochi minuti e recuperare buona parte dell'acqua immessa sull'asfalto.

La pista di Fiorano si inserisce nel contesto ambientale senza forzature visive. Il paesaggio circostante viene ritenuto psicologicamente valido per i piloti, migliore rispetto a un ambiente troppo tecnicizzato. E il rombo dei motori in prova che risuona per la campagna diventa un richiamo unico e impagabile.