Le corse più spericolate di Nuvolari

Foto Tazio Nuvolari livello 6

Tazio Nuvolari è famoso per le vittorie conseguite al limite delle possibilità, per le corse spericolate e per i pericolosi incidenti dai quali riuscì sempre a uscire vivo.

La vita agonistica di Tazio Nuvolari è punteggiata da strepitose vittorie, a volte conseguite al limite delle possibilità. Ma anche da corse spericolate, concluse con inconvenienti tecnici o gravi incidenti da cui il "Mantovano Volante" è sempre uscito miracolosamente vivo. Riuscendo, fra l'altro, a correre una gara senza il volante.

Uno dei primi incidenti arriva nel 1925, durante una prova per Alfa Romeo. A bordo di una P2, dopo aver volato per i primi cinque giri, al sesto esce rovinosamente di pista. Colpa delle gomme ridotte a zero e di una marcia disinnestata, dirà. Dodici giorni dopo, nonostante le ferite fresche e le fasciature, torna in sella alla sua Bianchi 350 e vince il Gran Premio delle Nazioni.

L'anno successivo incappa in altri tre incidenti, tutti a bordo della Bianchi 350. In uno di questi, uscito fuori strada a causa della nebbia, riporta una commozione cerebrale che fa temere per la sua vita, ma dopo qualche giorno è di nuovo in piedi. La sua tenacia è quasi fuori dal normale: nel corso del 1934 continua a correre per quasi tutta la stagione nonostante una gamba semibloccata da una fasciatura a causa di un altro grave incidente. Pur dovendo ritirarsi da 9 gare su 23, a fine stagione trionferà a Modena e Napoli.

Un altro anno anno nero è il 1937. Non solo Nuvolari perde il primo figlio, ma durante una gara la sua Alfa prende fuoco e il pilota riesce a salvarsi gettandosi in corsa dall'abitacolo. Pochi anni dopo, toccato da un'ulteriore disgrazia – la perdita del secondo figlio – c'è chi vede nelle sue corse spericolate un modo per aggrapparsi alla vita o, al contrario, spingere la sorte al massimo per cercare la morte in pista.

La storia, invece, gli regalerà solo imprese leggendarie, anche tardive. Come la Mille Miglia del 1948, che Nuvolari disputa a 56 anni a bordo di una Ferrari 166 SC. Durante la gara l'auto perde un parafango e, in seguito alle derapate del pilota, cominciano a incrinarsi e rompersi altri componenti. Poiché non vuole fermarsi per riparare i pezzi, sarà lo stesso Enzo Ferrari a ordinargli la ritirata all'altezza di Reggio Emilia.

Ma ancora più famosa è la Coppa Brezzi di Torino di due anni prima, la famosa corsa senza volante. Nuvolari si trova subito in testa, ma al secondo giro lo si vede sfrecciare agitando in alto il volante della sua Cisitalia: si è staccato. Il pilota prosegue guidando i monconi della staffa fino a che la sostituzione del volante non può più essere rimandata. La corsa, funestata da guasti di ogni genere, vedrà Nuvolari tagliare il traguardo al tredicesimo posto con il cofano scoperchiato.